Once Upon a Time in Wonderland 2: la storia di Amara! Capitolo 11

amara

Paese delle meraviglie,9 anni prima.

Era il periodo in cui Taron aveva appena appreso tutto quello che c’era da apprendere da Rumple. Il Paese non era ancora nello stato in cui si trovava ora,era ancora bello e colorato. In uno dei boschi vicino al Dark Castel, c’era un ragazzino di circa 12 anni. Era alto per la sua etá,e molto magro. Aveva gli occhi castani e i capelli biondo cenere, e gli incisivi che sporgevano leggermente. Era vestito con degli abiti regali, il minimo per il figlio del Sovrano. Saul era molto diverso da suo padre: era dolce e molto amichevole, aveva preso tutto il carattere di sua madre. Gli piaceva passare il suo tempo nei boschi, e soprattutto con gli animali. Aveva una predilezione particolare per gli scoiattoli, che faceva camminare sul suo corpo. Un giorno, mentre passeggiava, udì un pianto sommesso.Si avvicinò verso un cespuglio e vide una bimba, molto bella, con dei lunghi capelli neri e degli occhi verdi. “Ehi, ti sei persa?” chiese Saul, chinandosi davanti a lei. La bambina alzò gli occhi e si levò da terra di scatto “Guarda che so badare a me stessa” e con un gesto della sua mano, creò una palla di fuoco. Saul indietreggiò “Non voglio farti del male, sono Saul, il figlio del Sovrano. Ti ho sentita piangere. Posso aiutarti” La bambina abbassò la mano e smise di piangere “Ero qui con mia madre, ma ora è sparita e non la trovo più. Neanche la mia magia ci riesce. Mi chiamo Amara.” “Vieni con me al castello, sono sicuro che mio padre ti aiuterà”. Le tese la mano e la portò con sè. Una volta al castello, Saul aprì il cancello della porta che dava sul giardino e fece entrare Amara. “Sei il figlio del Sovrano? Non si parla molto bene di lui in giro, sai?” gli disse Amara,s empre un po’ guardinga. “No, sono solo tutte dicerie, mio padre non è assolutamente così”rispose Saul. “Tua madre? Dove si trova?” Amara era molto curiosa di natura, ma vide che Saul si fermò di colpo, e abbassò gli occhi “Mia madre è sparita un giorno, ci ha abbandonato”disse il ragazzo “ma ora va tutto bene. Ah,ecco mio padre” Taron scendeva le scale con tutta la sua maestosità, e si avvicinò al figlio “Ah, mio piccolo Don Giovanni, non ti sembra presto portare qui le ragazzine?Anche se devo ammettere che hai fatto un’ottima scelta.”disse sorridendo ad Amara, che sentì un brivido gelido lungo la schiena. “Padre, lei è Amara, ha perso sua madre Alice. Puoi aiutarla?” chiese Saul a suo padre. Taron, fece un sorriso simile a un ghigno”Certo che sì. Ma intanto, fai accomodare la nostra ospite in una delle camere,e falle cambiare d’abito. Immagino tu abbia fame” “Certo,signore, lo ringrazio”Amara abbozzò un inchino e salì le scale con Saul. Dopo qualche ora, la bambina si era riposata ed era nella camera, quando Saul bussò alla sua porta. Amara gli disse di entrare e, insieme a lui, c’erano anche degli scoiattolini. “Io e i miei amici ti abbiamo portato del cibo”fece cenno al vassoio. Amara ringraziò e consumarono velocemente il pasto. Saul moriva dalla voglia di chiederle una cosa, e lo fece “Ma se hai dei poteri, perchè non cerchi con essi tua madre? Magari mi aiuterai a trovare anche la mia.” Amara gli sorrise dolcemente, e gli poggiò la mano sulla sua “Posso provarci, mi serve un suo oggetto. Io della mia ho questo”e prese il medaglione che aveva al collo. Saul gli porse un anello e Amara fece un incantesimo. I due oggetti iniziarono a fluttuare e i ragazzi li seguirono.  Arrivarono alle segrete. “Non è possibile”disse Saul “queste sono le segrete del Castello, non capisco…” Arrivarono in una stanza dove c’era un gran calderone, e nell’angolo Alice incatenata. “Amara, vai via subito!”esclamò la donna. Saul intanto non capiva come mai l’anello si fosse fermato nel calderone. “La mia trappola ha funzionato”disse Taron entrando. Con i suoi poteri, paralizzò Amara. “Ah bambolina, oltre a essere molto bella sei anche molto potente. E io sto finendo il mio potere. Vorrei aspettare che tu cresca per poterti fare mia, ma ahimè mi servi subito”le disse avvicinandosi a lei. “Padre, che vuol dire?”disse Saul spaventato. “Vedi, piccolo mio, il calderone deve essere alimentato, l’ultima volta ho sacrificato la cosa che avevo più caro: tua madre” Saul guardò il padre con terrore, e Taron continuò.”Ora vorrei evitare di tuffarci te dentro, quindi se non ti dispiace…”si avvicinò ad Amara e la prese per la gola “lei è un’ottima candidata” Taron prese Amara e la teneva sospesa sul calderone, ma Saul fece una corsa e con tutta la forza che aveva spinse Taron a terra, che perse la sua presa su Amara. Amara si alzò in piedi,e con un gesto della sua mano,fece sbattere Taron sul soffitto,mentre Saul liberava Alice. Ma Amara non si accorse che Taron aveva lanciato ad Alice una freccia forgiata con lo stesso materiale del calderone, e appena Saul cercò di portarla via, Alice iniziò a sentirsi male. Amara corse dalla madre, mettendosela sulle spalle. Taron si alzò e scagliò una sfera infuocata, ma Saul si frappose tra essa e Amara, e cadde a terra. “Saul!”gridò Amara “Scappa, altrimenti il mio sacrificio è inutile”disse Saul dolorante. Amara si concentrò e riuscì a teletrasportarsi all’esterno. Saul a terra, vide avvicinarsi sempre di più suo padre, che lo prese per la gola, lo guardò negli occhi e gli disse “Mi dispiace, mi dispiace tanto.”e gettò suo figlio nel calderone. E lui sembrò ringiovanire, e senza neanche versare una lacrima, lasciò la sala.

 

“Non so perchè, non sono morto. Il giorno dopo uscii dal calderone in questo stato”disse Squitti” Non ti ho detto nulla prima perchè pensavo non ti saresti fidata di me, di nuovo.”il piccolo roditore iniziò a piangere, e Amara si avvicinò a lui e lo prese in braccio e pianse a sua volta. “Non sarei qui se non fosse stato per te. Saul, ti ho sempre pensato,sei sempre stato nei miei pensieri”e gli diede un bacio sulla testa. “Ora sono Squitti, non Saul. Non voglio avere nessun legame con quell’essere malvagio”specificò lo scoiattolino”Anche io ti pensavo Amara, e quando ti ho rivista mi sono commosso quasi.”
I due si guardarono negli occhi. “Ti farò ritornare come prima, riavrai la tua adolescenza, e ti porterò in Inghilterra con me, quando tutto sará finito”gli disse Amara asciugandosi le lacrime.”Ti accoglieranno e ti tratteranno come un mio fratello” Si sorrisero e si riabbracciarono. “Ora, sará meglio andare da Will e Anastasia”disse Squitti. “Giá,dobbiamo andare dalle streghe,non abbiamo tempo da perdere”disse Amara,e si avviarono verso casa.
By Roberta G.

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